Nuovo DPCN, CNA, ignorate le esigenze di imprenditrici, bambini e famiglie

Sono 20.284, le imprese femminili della Città Metropolitana di Firenze ma ad esse il Governo Conte non ha pensato.

Cosa faranno dal 4 maggio e poi dal 18 e ancora dal 1 giugno quando torneranno tutte al lavoro quelle di loro che hanno figli? La scuola inizia a settembre e i congedi parentali valgono per i soli dipendenti. Il voucher baby sitting, poi, ha un senso in condizioni di normalità mentre, alla situazione attuale, ha un valore depotenziato. Non si può neppure ricorrere al prezioso aiuto dei nonni visto che gli anziani sono una categoria a rischio”.

È così che Alberta Bagnoli, presidente di CNA Impresa Donna Firenze, commenta il nuovo dpcm da un punto di vista femminile, quello che guarda anche alle esigenze dei più piccoli e delle famiglie.

“I servizi educativi sono sospesi, ma occorre che il Governo apra quanto meno ai centri estivi, ai servizi zero-sei, all’apertura prolungata e volontaria nel periodo estivo di nidi e materne. In questo chiediamo il supporto di Regione Toscana e comuni” prosegue Bagnoli.

“L’apertura di centri/luoghi consoni nei quali venga garantita l’effettiva applicazione delle regole di distanziamento sociale, utilizzo dei dispositivi di protezione individuale è certamente preferibile ad un fai da te disorganizzato e dunque rischioso” conclude Bagnoli.

Le imprese femminili della Città Metropolitana sono prevalentemente concentrate nel commercio (26%), manifatturiero (16%) e servizi (14%). Di esse il 26% artigiane. La quasi totalità prevede la presenza quotidiana dell’imprenditrice sul luogo di lavoro.