Nuovo DPR fgas: percorso in salita

Nel mese di marzo il Consiglio dei Ministri ha approvato in via preliminare uno schema di DPR per l’attuazione del Regolamento UE 517/2014 sui gas fluorurati a effetto serra utilizzati come refrigeranti, agenti estinguenti, espandenti, propulsori e isolanti nelle apparecchiature elettriche che ha abrogato e sostituito il Regolamento (CE) n. 842/2006.

Lo schema di decreto, nel definire le modalità con cui il nostro Paese attua il “nuovo” Regolamento, interviene nuovamente sul sistema di certificazione delle persone e delle imprese, sul sistema di iscrizione e implementazione del Registro telematico nazionale e prevede l’istituzione di una Banca Dati per la raccolta e la conservazione delle informazioni su tali gas.

Subito dopo la sua approvazione, il testo è stato inviato al Consiglio di Stato che entro 60 giorni avrebbe dovuto analizzarlo e re-inviarlo, con i relativi pareri di merito, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per poi passare alla firma del Presidente della Repubblica e dunque diventare operativo.

Nei giorni scorsi il Consiglio di Stato si è però pronunciato sulla bozza ricevuta esprimendo numerosi rilievi e di conseguenza sospendendo l’emissione del proprio parere sullo schema di nuovo DPR in attesa che il Ministero lo modifichi nel senso indicato.

Nel suo pronunciamento il Consiglio di Stato ricorda che le norme di attuazione del “vecchio” Regolamento 842/2006, contenute nel DPR 43/2012 e nel Dlgs 26/2013 sulle relative sanzioni, furono emanate “con rilevantissimo ritardo”.

Per tale motivo “si ritiene necessaria la massima sollecitudine nell’emanazione dello schema in esame”, ma analoga rapidità è richiesta anche per l’emanazione di un nuovo “Decreto Sanzioni” che dovrà sostituire il Dlgs vigente.

Sarà pertanto fondamentale fare in modo che l’approvazione di un nuovo decreto sulle sanzioni sia contestuale, o quasi, all’entrata in vigore del nuovo DPR f-gas altrimenti, avverte il Consiglio, l’effettività del nuovo DPR f-gas “sarebbe vanificata”.

Inoltre, anche se “apprezza positivamente la istituzione della Banca Dati di cui all’art. 16”, il Consiglio ha chiesto al Ministero ulteriori elementi in merito alla previsione di minori oneri per 29 milioni di euro all’anno, contenuta nella Relazione AIR (l’analisi di impatto della regolamentazione), che il nuovo sistema della Banca Dati dovrebbe consentire agli operatori.

In pratica, il Consiglio “ritiene opportuno un approfondimento sugli aspetti relativi agli oneri che lo schema accolla alle imprese ed ai cittadini” e chiede maggiore dettagli.

Il Consiglio domanda anche al Ministero se sia stata valutata l’opportunità di introdurre procedure “per il monitoraggio delle modalità con cui il Regolamento viene attuato negli altri Stati membri al fine di valutare la congruità della disciplina nazionale di attuazione (….) in relazione all’esigenza di assicurare una condizione non deteriore alle imprese ed ai privati italiani operanti nel settore”.

Un rilievo che, seppure in termini dubitativi, fa eco a quelli da sempre avanzati da CNA Installazione Impianti sulla eccessiva rigidità della legislazione italiana rispetto a quella degli altri paesi UE che, nel caso degli F-gas, si è tradotta nel sistema di certificazione obbligatoria previsto dal DPR 43/2012 e che sembra essere stato concepito senza aver preso in considerazione la realtà imprenditoriale del settore impiantistico fatta da piccole imprese cui è stato imposto un aggravio di procedure operative, di burocrazia e di costi.

La decisione del Consiglio, più che legittima, ritarderà i tempi di emanazione del “nuovo” DPR ma è difficile dire di quanto; considerato l’avvicendamento ministeriale, le vacanze estive, i tempi del Consiglio di Stato nell’esprimere il parere (questa volta velocissimi, nemmeno 20 giorni) e quelli di calendarizzazione del DPR in Consiglio dei Ministri per la sua definitiva approvazione, il nuovo decreto potrebbe vedere la luce solo in autunno.

Mentre sull’entrata in vigore del nuovo “Decreto Sanzioni” ad oggi non è proprio possibile ipotizzare alcuna data.

CNA Installazione Impianti ha già avanzato al Ministero la richiesta riaprire il confronto con le associazioni di categoria sul testo del decreto stesso allo scopo di rendere più fruibili e meno onerosi, dal punto di vista burocratico ed economico, gli adempimenti previsti dalla normativa.

Tuttavia la richiesta, decisamente imperativa, del Consiglio di Stato di fare in fretta nell’approvazione definitiva del nuovo DPR e del Decreto sulle sanzioni, così come la procedura di pre-infrazione avviata dalla Commissione Europea nei confronti del nostro Paese proprio per i ritardi nel recepimento del Regolamento UE 517/2014, potrebbero però non aiutare in tal senso.

Chi volesse approfondire l’argomento trova qui di seguito lo schema di DPR, la nota con i rilievi presentati da CNA e il pronunciamento del Consiglio di Stato.

Allegati:
Consiglio di Stato – parere (formato PDF – dimensione 199 Kb)
Schema di decreto (formato PDF – dimensione 344 Kb)
Commento CNA (formato PDF – dimensione 412 Kb)

Info
Anna dedato
Anna Dedato
Coordinamento CNA Installazione e Impianti
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