Fase 2, le imprese che riaprono devono rispettare il protocollo di sicurezza

Con il decreto del Presidente del Consiglio dello scorso 26 aprile inizia l’ormai nota “fase 2”.

A partire dal 4 maggio è quindi prevista la riapertura di una buona parte delle attività di impresa con specifiche misure di sicurezza.

Sarà quindi necessaria la predisposizione di un “protocollo anti contagio” che regolamenterà la corretta ripresa delle attività produttive. Il protocollo contiene le regole comportamentali e organizzative da applicare in azienda per la prevenzione della diffusione del contagio da Covid19.

CNA ha creato uno spazio all’interno di questo sito da cui sarà possibile scaricare un modello di protocollo da completare ed alcuni allegati riferiti alla cartellonistica da distribuire ai lavoratori e posizionare negli spazi aziendale per ricordare i comportamenti corretti da osservare. Si accede cliccando qui.

Il protocollo è uno strumento operativo in grado di razionalizzare le procedure di lavoro nella logica della prevenzione in prospettiva di ridurre il rischio di contaminazione.

Secondo la complessità aziendale il protocollo scaricabile:

  • Può rappresentare una solida base di riferimento da poter completare in autonomia
  • Può costituire un punto di partenza da completare con l’ausilio dei tecnici di Ambiente Impresa, la società del sistema CNA che si occupa di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro
  • Può essere necessario, nei casi più complessi, dover rivedere alla luce delle disposizioni presenti la riorganizzazione degli spazi o ripensare il layout aziendale. Anche in questo caso è consigliato rivolgersi ai tecnici di Ambiente Impresa

Per i casi in cui sia necessaria l’assistenza di tecnici specializzati, abbiamo attivato un indirizzo di posta elettronica dedicato areatecnica@ambienteimpresa.net, a cui rivolgere le richieste di assistenza ad Ambiente Impresa, che in tempi brevissimi valuterà il livello di intervento necessario e proporrà un preventivo personalizzato.

N.B.
Le imprese individuali senza soci, ne dipendenti e che non accolgono all’interno degli spazi aziendali la clientela, per ovvi motivi di assenza di contatti interpersonali, non sono tenuti a produrre alcun protocollo anti contagio.

Le imprese individuali senza soci, ne dipendenti ma che accolgono clienti all’interno degli spazi aziendali devono garantire il rispetto delle norme anticontagio (distanze interpersonali, pulizia locali, fornire gel igienizzante ecc.) e informare l’utenza con apposita cartellonistica o altro materiale.

Per le aziende edili, impiantisti che operano su cantieri, il protocollo è valido per le sedi dell’azienda e gli uffici in cui sono presenti impiegati o altro personale tecnico. Per quando riguarda il lavoro sui cantieri la situazione è in via di definizione. In quanto è stato sottoscritto a livello nazionale un protocollo di regolamentazione (allegato 7 al dpcm edl 26 aprile) per i cantieri pubblici, nei prossimi giorni ne verrà emanato uno ulteriore per quelli di natura privata, nel frattempo consigliamo di fare riferimento al citato allegato 7. Inoltre è stata pubblicata l’ordinanza regionale numero 48 del 3 maggio che completa le disposizioni contenute nel Dpcm e prevede la compilazione di uno specifico modello di certificazione della attuazione delle misure anticontagio.