L’innovazione? A Firenze non è cosa per giovani

Che l’innovazione dia un contributo fondamentale alla crescita economica è un fatto indiscutibile: lo sviluppo e l’applicazione di nuove idee e tecnologie generano maggiore prodotto a fronte degli stessi fattori produttivi. La produzione di più beni e servizi stimola i salari e la redditività delle imprese.

“Detto questo, preoccupa la situazione di Firenze. Le startup, cioè le imprese degli innovatori, sono in tutta la Città Metropolitana solo 181, poco più dell’1% di tutte quelle presenti in Italia. Per di più, in calo rispetto ad un anno fa. Ma quel che impressiona di più è che di queste imprese solo 29 siano in capo a giovani. Unisci il fatto che, nel suo complesso, l’imprenditoria giovanile diminuisce costantemente da anni ed il gioco è fatto. Questo non è un paese per giovani”.

Così Giacomo Cioni, presidente CNA Firenze Metropolitana, analizzando i dati del Registro Imprese della Camera di Commercio.

Come uscirne?

Per CNA, da una parte con interventi al livello nazionale che favoriscano tanto l’innovazione, quanto le nuove imprese dei giovani. Sulla piazza esistono bandi e finanziamenti, ma sono spesso legati a parametri da grande impresa. L’innovazione, invece, continua prevalentemente a nascere nei garage: delle 181 startup di Firenze il 29% ha meno di 4 addetti.

“In questo il Recovery Fund rappresenta una straordinaria occasione per rimuovere ostacoli di carattere strutturale che penalizzano da troppo tempo lo sviluppo delle attività economiche. La condizione è impiegare le rilevanti risorse (in termini reali superiori a quelle del Piano Marshall del secondo dopoguerra) in interventi in grado di generare un impatto duraturo” commenta Cioni.

“E poi sì, occorrono azioni anche al livello locale: regionale, comunale, bancario, anche se gli istituti di credito territoriali sono quasi in via di estinzione – prosegue Cioni – La mancanza del nuovo, vuoi in forma di innovazione che di nuove imprese a trazione giovanile, ha pesanti ricadute sul sistema economico e sociale del nostro territorio: per dirne alcune, per la perdita di opportunità occupazionali, per la difficile salvaguardia di quelle attività tradizionali che ci caratterizzano, per la perdita di competitività produttiva”.

Per CNA è importante sostenere gli investimenti in fase di successione, soprattutto a favore di chi subentra, in modo che percepisca un sostegno alla sua scelta che non può mancare in questo caso, come in quello gemello della creazione di nuove imprese. Attraverso una decontribuzione a livello di amministrazione locale. Mettendo a disposizione spazi di proprietà pubblica ad affitto calmierato. Ripopolando il centro di residenti e, conseguentemente, di tutte quelle attività commerciali e artigianali di vicinato che offrono loro prodotti e servizi. Concedendo credito.

“Certo, occorre anche uno sforzo maggiore da parte del corpo che fa da intermediario tra le imprese da un lato e la politica, il sistema istituzionale e quello creditizio dall’altro: le associazioni di rappresentanza. Perché oggi il ruolo delle associazioni rimane cruciale: l’intermediazione serve, nonostante si viva in un periodo in cui si ha l’impressione che ognuno possa bastare a sé stesso. Non basta avere un’idea, seppur buona, per incidere su un settore economico, ma occorre passare da chi quel comparto lo cura da sempre. In modo indipendente, tanto dai centri del potere finanziario che dalla politica che ancor oggi tende ad agire in ambito economico sforando quelli che dovrebbero essere i suoi limiti” commenta Cioni. Dal canto suo, CNA è da 4 anni che organizza il Premio Cambiamenti per scoprire, promuovere, formare e finanziare le migliori imprese nate negli ultimi tre anni che hanno saputo riscoprire le tradizioni, promuovere il proprio territorio e la comunità, innovare prodotti e processi e costruire il futuro. 20mila euro in denaro o come primo investimento in una campagna di crowdfunding per il primo classificato, 5.000 per il secondo e il terzo oltre a servizi per 2mila euro a impresa e una rete di contatti che comprende Samsung, TIM, Tag, H-Farm, Infocert, Roland. Annullata per Covid-19 l’edizione 2020, a breve partirà quella 2021.