Diminuzione Tari per le imprese di Sesto Fiorentino

“Apprezziamo la riduzione Tari che il Comune di Sesto Fiorentino ha predisposto per le attività economiche. Una misura che non è certo sufficiente per la ripresa, ma che costituisce un segnale di attenzione della pubblica amministrazione nei confronti di tutte quelle attività alle prese con la crisi legata al Covid. In un momento così complesso sentire la vicinanza di chi guida le città è importante”.

Così Paolo Gianassi, coordinatore di CNA Piana Fiorentina sulla riduzione della Tari stabilità dal Comune per Sesto: -60% per attività artigianali di produzione con vendita diretta, ristorazione, pub, mense, birrerie, bar, pasticcerie, gelateria e -43,8% per musei, biblioteche, scuole, associazioni, luoghi di culto, cinematografi, teatri, campeggi, distributori carburanti, impianti sportivi, alberghi, agenzie di viaggio, negozi abbigliamento, calzature,  librerie, cartoleria, ferramenta, negozi come filatelia, tende e tessuti, antiquariato, parrucchieri, barbieri, estetiste, falegnami, idraulici, fabbri, elettricisti, carrozzerie, autofficine, elettrauto, ortofrutta, pescherie, fiori e piante, pizza al taglio. Il tutto con lo slittamento da maggio a settembre del pagamento.

Una misura che va nella direzione auspicata da CNA, doppiamente apprezzabile perché adottata in un momento in cui Alia ha aumentato a Sesto Fiorentino il costo del servizio rifiuti di circa 11%, mentre l’amministrazione comunale ha tenuto a zero l’aumento nel 2021 per le utenze non domestiche, stanziando inoltre fondi per le diminuzioni tariffarie.

“Aumenti, quelli di Alia, Improponibili e inaccettabili, che fanno pagare a imprese e cittadini l’incompetenza della politica – prosegue Gianassi – I costi di gestione aumentano? Logico (e prevedibile) se mancano gli impianti di smaltimento e si decide di non costruire l’unico previsto, con la conseguenza di dover esportare i rifiuti fuori regione. Altrettanto se si decide di adottare la raccolta porta a porta che, per definizione, comporta un aumento di costi che avrebbero dovuto essere ben preventivati prima dell’introduzione del servizio”

“Il vero problema – conclude Gianassi – è la mancata adozione di un nuovo Piano Regionale dei Rifiuti, visto che quello esistente è ormai inadeguato. Il ritardo della Regione è ormai inammissibile”.