L’artigianato artistico chiede aiuto

Il patrimonio che l’artigianato artistico offre ogni giorno alle città e alle economie locali rappresenta un asset culturale qualitativamente imprescindibile. Tesse relazioni di prossimità capaci di originare conoscenza, innovazione, bellezza; rappresenta un’infrastruttura non tangibile tra territorio, economia e società, reti urbane. L’artigianato artistico ha maturato nel tempo una considerevole capacità di interagire con i mercati internazionali fino a diventare un tassello imprescindibile delle politiche di sviluppo in ambito turistico e fieristico e dunque, al pari di tutte le professioni che operano nell’indotto del turismo, risente fortemente delle esternalità negative prodotte dalla diffusione del Covid-19. Eppure non è stato considerato vitale per l’economia e neppure, inspiegabilmente, per la cultura. Per dirne una, non ha accesso al sistema dei ristori perché il codice Ateco dell’artistico non è stato inserito tra quelli che ne danno diritto, essendo attività formalmente aperte, ma di fatto chiuse. Un ceramista può anche stare nel suo laboratorio a produrre, ma poi a chi vende se la parte commerciale è chiusa? L’Artigianato artistico chiede perciò alle istituzioni locali e nazionali attenzione, tutela e sostegno. Chiede una piena collaborazione nella salvaguardia delle proprie professionalità e nel rilancio delle proprie attività economiche. Chiede una politica più inclusiva, ascolto, considerazione e visibilità. Chiede risposte urgenti perché affitti, contributi, tasse e bollette sono da pagare oggi, non certo domani. Chiede dunque lo stanziamento di risorse congrue specificatamente finalizzate alla difesa della rete delle micro e piccole imprese del comparto.

Sandra Pelli

Presidente CNA Artigianato Artistico Toscana

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