La professione di guida turistica va rispettata e valorizzata

CNA Turismo e Commercio è intervenuta all’incontro che, il 30 aprile scorso, il ministro al Turismo, Massimo Garavaglia, ha indetto con le associazioni delle Guide turistiche. Incontro al quale, per CNA Turismo e Commercio, sono intervenuti la vicepresidente Maria Iangliaeva Asimovna (a nome delle Guide turistiche e di CNA Professioni) e il coordinatore nazionale Cristiano Tomei.

La delegazione della CNA ha evidenziato la necessità di tutelare i visitatori e la corretta rappresentazione del patrimonio culturale italiano attraverso operatori qualificati, ossia le guide turistiche, abilitate soltanto per mezzo di esami promossi o validati dal nostro Paese.

Non si può più rimandare l’approvazione di una legge organica che fornisca alle Regioni criteri uniformi per l’adeguata qualificazione delle guide turistiche ai fini dell’esercizio della professione. Occorre tenere a mente come la professione di guida turistica risulti essenziale per la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale italiano.

Le guide turistiche sono tra i pochi professionisti (insieme ad archeologi, storici dell’arte e docenti) in grado di raccontare e illustrare la storia e l’arte dei monumenti italiani.

Allo stato attuale, però, circa 25mila guide italiane versano in una condizione di forte incertezza, sotto il profilo sia normativo sia occupazionale, in ragione della crescente presenza di guide provenienti da altri Paesi europei. Senza un’adeguata regolamentazione dell’accesso alla professione di guida turistica, infatti, si rischia di compromettere la specificità culturale italiana, ossia la specializzazione per ambiti territoriali, provinciali o regionali, considerata la vastissima conoscenza di beni culturali e di oltre 50 siti Unesco che il nostro contesto impone. Favorendo soggetti privi delle necessarie competenze, per di più provenienti da altri Paesi europei, si danneggiano i fruitori del servizio e l’immagine dell’Italia.