Filiera della pelle, cala il fatturato: effetto coronavirus

Cominciano a farsi sentire gli effetti economici del Coronavirus anche a Firenze e in Toscana.

Dopo il turismo, il primo settore a pagare lo scotto già a ad inizio febbraio con le agenzie di viaggio che hanno iniziato a ricevere disdette per le prenotazioni di viaggi individuali e di gruppo, sia dall’estero verso l’Italia che viceversa, in misura senz’altro più rimarchevole degli annullamenti fisiologici, è la volta della pelletteria.

“Molta della componentistica e degli accessori del settore provengono infatti prevalentemente dalla Cina e una volta finite le scorte le imprese dovranno fermare la produzione e molte sono già ferme o hanno rallentato l’attività con turnazioni dei lavoratori concentrati in 3 settimane lavorative anche perché le commesse si sono ridotte di circa il 30%. Problemi pure sul versante dei fornitori italiani visto che pelle, macchinari, ma anche società di audit specializzate per il comparto hanno sede proprio nell’area del nostro paese attualmente chiusa agli scambi” informa Giacomo Cioni, presidente CNA Firenze Metropolitana.

“Sono inoltre in forte aumento le domande di sospensione attività presentate all’Ebret, l’Ente Bilaterale dell’Artigianato Toscano, da cui fanno sapere che nei primi due mesi del 2020 sono già stati erogati 2 milioni di euro per fronteggiare le sospensioni, perlopiù di pelletteria e meccanica, a fronte dei complessivi 7 del biennio 2018-2019. Non è al momento dato sapere quanto di questa impennata sia collegabile alla chiusura delle frontiere per il Coronavirus, ma la situazione è preoccupante” spiega Tiziana Trillo, coordinatore CNA Federmoda Firenze.

“Il Governo è impegnato a predisporre interventi di tutela dei lavoratori, degli autonomi, dei professionisti e delle imprese dei territori colpi dal Coronavirus. Siamo preoccupati per gli effetti dei provvedimenti che saranno assunti per contenere il contagio sull’economia e sulle imprese e ribadiamo l’esigenza di prevedere la sospensione dei versamenti contributivi e di disporre misure straordinarie di supporto al reddito dei lavoratori dipendenti e indennità per artigiani e lavoratori autonomi danneggiati dalla crisi anche fuori dalle aree ‘rosse’ italiane” conclude Cioni.