Il decredo liquidità illude e delude

Sospensione dei pagamenti fiscali e contributivi causa Covid-19 solo per 1 impresa su 3.

Sospensione dei pagamenti fiscali e contributivi causa Covid-19? Si, ma solo per 1 impresa su 3.

Lo comunica CNA Firenze Metropolitana dopo aver effettuato un’indagine campionaria sulla base delle oltre 8mila imprese iscritte all’associazione.

“La sospensione è legata alla riduzione del fatturato del 33% rispetto a quello dello stesso mese dell’anno precedente – spiega Giacomo Cioni, presidente di CNA Firenze – Una condizione che per difficoltà nel ricostruire la corretta imputazione delle fatture di competenza dei periodi da mettere a confronto, e per la non coincidenza tra fatturazione e incasso rischia di obbligare ad effettuare i versamenti già del prossimo 16 aprile migliaia di imprese che non hanno disponibilità finanziarie, includendo quelle che sono state costrette a interrompere l’attività a seguito dei decreti delle scorse settimane”.

Potrebbero così rimanere escluse dalla sospensione nella Città Metropolitana di Firenze oltre 61mila imprese, di cui più di 18mila artigiane.

In sintesi, il decreto liquidità dimostra di essere estremamente penalizzante proprio per i soggetti più in difficoltà. Oltre a rischiare di non concedere vero credito aggiuntivo alle imprese non si provvede neanche ad allargare la sospensione dei pagamenti ai tributi locali e agli avvisi bonari, si illude e si delude.

 “Quel che occorre è la completa esclusione dai pagamenti fiscali e contributivi, in ottica perlomeno trimestrale, per le attività chiuse da decreto e per quelle che hanno subito una riduzione del fatturato superiore al 33%. Per le imprese che invece hanno ridotto il loro fatturato di una quota inferiore al 33% la sospensione dai pagamenti adesso e una sostanziale riduzione al momento dell’effettivo pagamento. Tutti adempimenti facilmente attuabili perché controllabili grazie alla fatturazione elettronica. Se così non sarà le imprese, necessariamente, non avranno la liquidità necessaria per pagare gli stipendi dei dipendenti: vogliamo anche rischiare una crisi sociale?” continua Cioni.

“Ad un mese dal primo decreto abbiamo assistito ad un turbinio di progettualità ma nessuna azione concreta e tangibile utile ad infondere un minimo di ottimismo che dovrebbe essere la base su cui poggiare per rialzarsi” conclude Cioni.