Ecco la fotografia del distretto della pelletteria di Scandicci

Un vero e proprio distretto. È quello della pelletteria di Scandicci e Lastra a Signa, così come emerge dalla fotografia scattata da un’indagine CNA.

399 imprese (il 76% a Scandicci e il 24% a Lastra) che rappresentano più del 10% dell’intero comparto della Città Metropolitana di Firenze. A farla da padrone l’artigianato che costituisce da solo il 66% dell’imprese dell’area.

Un distretto, in base all’indagine che CNA ha effettuato su un campione di imprese, essenzialmente contoterzista (al 72%), dipendente per l’8% da un committente principale, cioè un’unica grande griffe.

Di alta gamma la produzione (essenzialmente borse, portafogli, guanti e altri accessori) in cui la lavorazione manuale tradizionale è fondamentale, il fattore strategico che fa la differenza. Ciò non significa che il ricorso alla tecnologia di ultima generazione sia scarso: tutt’altro, rappresentando invece la quota maggiore di investimenti, solitamente realizzati senza ricorso ad agevolazioni e leasing.

Le previsioni di fatturato per i prossimi sei mesi volgono al rialzo per il 39% degli intervistati, differente la situazione dell’occupazione. Se negli ultimi cinque anni è stata in crescita per il 39% delle aziende, le previsioni per il 2023 sono caute. Il 61% degli intervistati ha infatti dichiarato di non provvedere ulteriori assunzioni nel corso dell’anno. È l’incertezza, infatti, la grande protagonista dello scenario economico fiorentino del 2023 prodotta da un mix di cause: caro energia, aumento carburanti, spinte inflazionistiche, rincaro materie prime. E all’incertezza, come noto, si risponde con prudenza e cautela. Ad essere più prudenti sono le aziende in conto terzi che si muovono sul mercato con una bassa programmazione nel medio o lungo periodo, essenzialmente a causa di eventi esterni all’azienda stessa.

“Un territorio che è un vero e proprio distretto per la localizzazione diffusa e capillare delle aziende di settore e come tale dovrebbe essere formalizzato e valorizzato – commenta Simone Balducci, presidente di CNA Scandicci – Occorrono politiche concrete, reali, in grado di aiutare le piccole e medie aziende che lavorano in conto proprio a consolidarsi e ad avere un proprio spazio d’azione sul mercato rispetto alle grandi firme e in collaborazione con esse, specialmente per le produzioni di più alto livello”.

Lato contoterzisti è importante raggiungere la giusta entità di remunerazione da parte dei committenti – prosegue Balducci – Un prezzo che oltre alla copertura dei costi diretti ed indiretti, consenta la copertura di extra costi derivanti da specifiche situazioni di mercato e un utile obiettivo necessario, non solo alla remunerazione del rischio e del capitale investito, ma soprattutto all’autofinanziamento di investimenti necessari ad affrontare l’evoluzione sostenibile e digitale della filiera. Una ricerca effettuata da CNA Toscana, in collaborazione con Università degli studi di Firenze, presentata qualche giorno fa, indica tale prezzo, denominato prezzo minuto, in circa 60 centesimi che ritengo corretto, rimanendo da valutare fasi specifiche necessarie al nuovo tipo di produzione, come la logistica. Soprattutto, è necessario che tutta la filiera, dal primo all’ultimo fornitore, possa lavorare con tariffe coerenti che garantiscano a tutti i passaggi di lavorare in piena legalità e con capacità di investire”.