Cassetti fiscali pieni e casse vuote: costruzioni al tappeto

Giacomo Cioni: “Ogni giorno raccogliamo le drammatiche testimonianze di chi ha eseguito lavori, applicato lo sconto in fattura anticipando al cliente il beneficio fiscale, e oggi si ritrova con il cassetto fiscale stracolmo di crediti che nessuno, neanche i soggetti che avevano assunto l’impegno di farlo, vuole o può acquistare. Parliamo di imprese che, affidandosi con fiducia ad un meccanismo varato dal Legislatore, hanno anticipato l’acquisto di materiali, pagato il personale dipendente, versato tasse e contributi in cambio di crediti fiscali che avrebbero dovuto monetizzarsi grazie alla loro ulteriore cessione e che ora, invece, si ritrovano in mano come se fosse carta straccia. La situazione in cui si trovano impantanate, oggi, migliaia di imprese edili, impiantiste e serramentiste, ulteriormente gravate dalla bolla speculativa dei costi dei materiali e dei semilavorati che si è venuta a creare, è a un passo dal trasformarsi in una vera e propria catastrofe”.

“Un continuo rimetter mano alla norma che sembra avere il solo obiettivo di disincentivare il ricorso alla misura e coprire errori compiuti nella stima delle coperture finanziarie necessarie”.

L’Osservatorio CNA che monitora costantemente il fenomeno stima che circa l’89% delle imprese della Città Metropolitana dei Firenze abbia crediti in ristagno nei propri cassetti fiscali, per un importo complessivo di oltre 150 milioni di euro.

Disinnescare questa bomba economica e sociale? E’ possibile.

CNA rivolge ai parlamentari fiorentini un accorato appello ad intervenire, perché chi, oggi, può (e deve) farlo, non resti inerme a guardare il compiersi di una tragedia annunciata. Analoghe azioni si stanno svolgendo in tutte le altre province e regioni del Paese.