Sfide e prospettive del mercato del lavoro fiorentino nell’indagine di CNA e Simurg Ricerche

Difficoltà di reclutamento per le PMI, difficile passaggio generazionale e prospettive incerte per i giovani: sfide e prospettive del mercato del lavoro fiorentino nell’indagine di CNA e Simurg Ricerche

L’85,7% delle PMI fiorentine ha difficoltà nel trovare personale e meno del 10% degli studenti pensa ad un impiego come dipendente. Il 34%, inoltre, vede il proprio futuro all’estero

In fase di assunzione, l’85,7% delle pmi fiorentine ha avuto, sta avendo e pensa di avere nei prossimi 12 mesi difficoltà nel trovare personale, più per mancanza di candidati (71,1% dei casi) che per preparazione inadeguata degli stessi. Solo il 9.8% degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado della Metrocittà pensa che nei prossimi 10 anni svolgerà un lavoro come dipendente. Il 34,1%, inoltre, si vede all’estero, il 9,8% sempre in giro, senza una base fissa, e il 7,3% fuori regione.

Questi alcuni dei risultati, per la Città Metropolitana di Firenze, dell’indagine FuturARTI, promossa da CNA, con Simurg Ricerche, per conoscere i fabbisogni di personale delle imprese artigiane e delle PMI e le necessità dei giovani studenti delle scuole secondarie di secondo grado, oltre che per studiare e agevolare il passaggio generazionale. A livello regionale ha coinvolto 1521 aziende aderenti a CNA, 57 scuole secondarie di secondo grado, 1858 studenti e 465 docenti.

Le imprese (il 49% delle quali ha intenzione di procedere ad assunzioni nei prossimi 12 mesi) reclutano il personale al di fuori dei circuiti pubblici (solo il 19% ricorre ai Centri per l’impiego), prevalentemente attraverso le relazioni personali. Accordi con Istituti scolastici/Università/enti di formazione potrebbero facilitare la connessione tra domanda e offerta, ma solo il 17,7% delle imprese li ha attivati. 

Per il mese di aprile 2024, il progetto Excelsior di Unioncamere stima 8.760 lavoratori in entrata (2.030 nel manifatturiero, 560 nelle costruzioni, 1.180 nel commercio, 2.070 tra alloggio, ristorazione e turismo, 2.170 nei servizi alle imprese e 750 nei servizi alla persona), ma il 48,8% sarà di difficile reperimento, con punte dell’89.2% per gli operai specializzati delle costruzioni, dell’82% per gli operai specializzati del tessile e abbigliamento e del 63,2% nell’estetica.

La distanza tra scuola e impresa viene ribadita a FuturARTI anche dagli studenti che affermano di non aver alcuna esperienza di PCTO-alternanza scuola lavoro nel 63% dei casi. Tuttavia gli stage/tirocini presso le aziende sono considerati utili dal 73% degli studenti che li hanno provati. Il 30% non conosce i percorsi formativi post-diploma, il 47,5% le opportunità lavorative offerte dal territorio e il 50% i canali per trovare lavoro. Il 52% non sa cosa siano i Centri per l’Impiego e l’82% cosa siano le associazioni di categoria. Eppure il 40% degli studenti sarebbe interessato a fare l’imprenditore prevalentemente per il reddito, la libertà nell’organizzare il lavoro e la creatività, ma solo il 7,3% pensa che lo diventerà.

Quanto al problema del passaggio generazionale, FuturARTI stima che interessi il 65% delle imprese, il 21,5% delle quali afferma di volerlo risolvere chiudendo l’attività o vendendola, essenzialmente per l’assenza di un successore (92,6% dei casi), causa mancanza di interesse da parte di figli e parenti a continuare l’attività familiare (48% dei casi).

“La sfida nel reperire personale è amplificata dalla riluttanza dei giovani a considerare l’occupazione locale come una valida opzione, limitando così lo sviluppo e l’innovazione economica del territorio. È cruciale agire tempestivamente per armonizzare l’offerta e la domanda di lavoro – ha affermato Giacomo Cioni, presidente di CNA Firenze Metropolitana, nel corso della presentazione della ricerca, ieri pomeriggio – La tendenza dei giovani a cercare opportunità altrove, unita alle complessità nel passaggio generazionale, ci impone di mettere in campo azioni adeguate sia a prevenire la perdita di talenti che a favorire il trasferimento di competenze tra generazioni, garantendo la continuità delle imprese. È essenziale, infine, superare il divario tra la forte aspirazione degli studenti a diventare imprenditori e la loro limitata fiducia nel poterla realizzare, influenzata da ostacoli come l’accesso al credito, la pesante burocrazia, l’elevata tassazione e le normative complesse. Siamo determinati a collaborare con tutti gli attori coinvolti per affrontare queste sfide e costruire un futuro lavorativo prospero e sostenibile per Firenze e la sua comunità”.

“È importante proseguire sulla strada degli accordi e delle intese interistituzionali per utilizzare sempre di più la formazione professionale come leva di politica attiva. Con un duplice obiettivo: da un lato offrire occasioni di formazione a giovani e lavoratrici e lavoratori che vogliono ricollocarsi sul mercato che siano in linea con le loro aspirazioni, dall’altro integrare quel bisogno di figure professionali sempre più richieste sul nostro territorio. Questo vuole dire continuare a lavorare insieme in sinergia per colmare il mismatching evidenziato dalla ricerca, un impegno congiunto che può servire da volano per creare posti di lavoro ma anche e soprattutto per mantenere e valorizzare il patrimonio di piccole e medie imprese che il nostro tessuto sociale è stato capace di far nascere e far crescere fino ad oggi. Non possiamo disperdere un patrimonio di competenze che ha reso orgogliosa la nostra città e quindi il nostro impegno andrà sicuramente in questa direzione” ha dichiarato Benedetta Albanese, assessora al lavoro e formazione professionale del Comune di Firenze, che ha partecipato alla presentazione dei risultati insieme a Moreno Toigo di Simurg Ricerche.

Per Toigo: “Il declino demografico e la conseguente carenza strutturale di manodopera pesano sempre più sul dinamismo e sulla crescita delle aziende artigiane. Lo squilibrio quantitativo tra domanda e offerta di lavoro è destinato ad aggravarsi nei prossimi anni e il ricorso all’immigrazione appare essere l’unica soluzione in grado di garantire quantomeno il mantenimento degli attuali livelli di produzione. Nel contesto politico e sociale attuale, tuttavia, sembra difficile ipotizzare a breve termine l’adozione di politiche di gestione dei flussi migratori adeguate alla domanda delle imprese. Agire sul mismatch tra la domanda delle imprese e l’offerta di lavoro attualmente disponibile appare pertanto l’unica strategia possibile per attenuare tale squilibrio. In questa prospettiva, il rafforzamento del rapporto tra scuole e imprese, attualmente molto debole, rappresenta un’opportunità sulla quale investire con decisione. Dal lato della scuola, è essenziale migliorare l’orientamento scolastico, renderlo continuo, più attento alle aspirazioni e alle attitudini di ciascun studente. Il mondo della scuola deve aprirsi maggiormente al mondo del lavoro, superando i pregiudizi verso la PCTO/alternanza, che deve coinvolgere sempre più le imprese del territorio, nel quadro di una progettualità condivisa. Dal lato delle imprese, la disponibilità al dialogo e alla collaborazione con le scuole deve concretizzarsi in progetti concreti. Le procedure di gestione dei tirocini e della PCTO vanno indubbiamente migliorate e personalizzate sulle esigenze degli studenti e delle aziende. CNA può svolgere un ruolo importante nella facilitazione dell’incontro tra due mondi, quello della scuola e quello delle imprese, che si cercano ma finora hanno avuto difficoltà ad incontrarsi”.