Artigianato e pmi: futuro a forte rischio

Inflazione, caro energetico, assenza di personale (in 46 casi su 100 di difficile reperimento), imprenditoria giovanile al lumicino (7,2% del totale, al di sotto della media nazionale) e in calo costante (-30% in dieci anni), burocrazia pesante (dai 3 ai 5 giorni lavorativi persi al mese): ecco alcuni dei temi del confronto Nardella-Costantini

Le soluzioni? Per CNA potrebbero passare anche da amministrazioni locali più forti

Quattordici anni di crisi economica alle spalle e un futuro critico a più che incerto davanti. Nel brevissimo periodo con un’inflazione a due cifre che pesa sia sul potere di acquisto delle famiglie che sui bilanci delle imprese, ma soprattutto con l’enorme crescita dei costi energetici che non lasciano via d’uscita a molti settori di attività, che già adesso producono o prestano servizi in perdita. Incertezza, però, anche nel medio-lungo termine con un set di problemi noti ma, allo stato attuale, irrisolti: difficoltà di reperimento del personale; divario tra domanda delle imprese e offerta formativa; passaggio generazionale frenato; normative tarate sulla grande industria; burocrazia tentacolare; credito e finanziamenti ad ostacoli, tanto per citarne alcuni”.

È questo lo stato in cui si trovano oggi artigianato e piccola e media imprenditoria per Giacomo Cioni, presidente di CNA Firenze Metropolitana.

Ed è proprio da questo assunto che domani, Giovedì 20 ottobre, si svilupperà la parte pubblica dell’Assemblea 2022 dell’associazione (ore 10:00, Salone dei Cinquecento, Palazzo Vecchio) con l’obiettivo non tanto di trovare soluzioni che, in molti casi, il sistema imprenditoriale ha già individuato, quanto di renderle finalmente attuabili e operative.

“Tanti di questi problemi derivano dall’indebolimento della relazione esistente tra imprese e politica – prosegue Cioni – C’è da chiedersi se sia ancora possibile rinsaldare il legame, con obiettivi proficui per entrambe le parti. Se le amministrazioni pubbliche locali potessero realmente avere, come spesso dalle stesse richiesto, un maggior margine d’azione, potrebbero soddisfare più facilmente e/o supportare con più incisività le esigenze del sistema imprenditoriale? Crediamo di sì, per questo siamo disponibili a sostenere le loro richieste, a patto che l’impegno sia duplice”.

 Ed è proprio sulla fattibilità di questo patto che a Palazzo Vecchio si confronteranno Dario Nardella, Sindaco di Firenze e Dario Costantini, Presidente nazionale di CNA, coadiuvato dai contributi dallo stesso Cioni e di Luca Tonini, Presidente di CNA Città di Firenze, che circoscriveranno le problematiche alle peculiarità dell’area fiorentina.

In che modo un intervento forte della politica locale può agevolare la soluzione dei problemi delle pmi?

Direttamente e su più fronti, dalla gestione del turismo (si ricordi la recente questione della Legge per Venezia e della connessa richiesta della Legge per Firenze) a quella degli appalti pubblici che potrebbero indirizzarsi maggiormente, fermo restando il possesso dei requisiti, verso imprese locali. Da una gestione ragionata e ragionevole dei vincoli che gravano sul patrimonio privato edilizio (si pensi a quelli sul fotovoltaico che continuano a presentarsi stringenti, e talora incomprensibili, anche in periodo di emergenza energetica) a incentivi e decontribuzioni che potrebbero sostenere settori in difficoltà e/o agevolare l’apertura di nuove attività. Indirettamente, rappresentando le istanze delle imprese al livello politico centrale e europeo.