Welfare e rimborsi bollette fino a € 3.000 per dipendenti con un figlio fiscalmente a carico

Il recente Decreto Lavoro (DL 48 conv. L. 85/2023) ha rinnovato per l’anno 2023 la possibilità di erogare fino ad € 3.000 annui di fringe benefit, welfare o rimborsi utenzeai propri dipendenti che autocertifichino all’azienda di avere alla data del 31/12/2023 almeno un figlio fiscalmente a carico. A tale soglia concorrono ovviamente anche eventuali auto date in uso promiscuo, prestiti aziendali agevolati, fabbricati dati in uso promiscuo o altre forme di beni o servizi che l’azienda può direttamente attribuire al dipendente.

Con il temine di Welfare si fa riferimento quindi ad un’ampia gamma di fringe benefit, servizi o beni che l’azienda può mettere a disposizione dei dipendenti tra cui, ad esempio i buoni spesa che l’azienda può acquistare presso la GDO e poi attribuire al dipendente affinchè ne usufruisca.

L’azienda tuttavia, in base al Decreto lavoro, oltre all’attribuzione dei buoni spesa, ha anche la possibilità di rimborsare al dipendente direttamente in busta paga, le spese per utenze domestiche che il lavoratore dichiara di aver sostenuto nel 2023. Questo sempre rispettando un tetto massimo di erogazione per il 2023 di € 3.000.

L’azienda, fermo restando le condizioni e gli importi massimi sopra indicati, è discrezionalmente libera di decidere a chi attribuire il beneficio e in che misura.

Pertanto, qualora si intenda attribuire il beneficio della misura fino ad € 3.000 sotto forma di welfare, buoni spesa o rimborsi utenze, è necessario raccogliere un’autocertificazione con cui il dipendente dichiara di avere figli fiscalmente a carico nel 2023 e si impegna a comunicare all’azienda entro il 31/12/2023 ogni eventuale variazione del requisito.

Qualora inoltre l’azienda intenda procedere all’erogazione sotto forma di rimborso in denaro direttamente in busta paga delle bollette domestiche, dovrà farsi riconsegnare dal dipendente un’ulteriore autocertificazione con cui il dipendente dichiara quali sono le spese domestiche sostenute nel 2023 per le quali chiede il rimborso. Occorrerà fare attenzione all’individuazione delle stesse poiché in caso di errore o anomalia il rischio è che i rimborsi netti attribuiti in busta si trasformino in retribuzione da assoggettare a contributi e tassazione in caso di controllo ispettivo.

Con riferimento invece ai dipendenti che non hanno figli fiscalmente a carico alla data del 31/12/2023, il limite annuo attribuibile è rimasto invariato ad € 258 annui (salvo novità legislative dell’ultimo minuto). Entro questo limite l’azienda potrà attribuire welfare esclusivamente sotto forma di beni o buoni spesa, ma non in denaro. Per i dipendenti senza figli a carico non è, infatti, stata prevista la possibilità di attribuire direttamente somme in busta paga a rimborso delle eventuali bollette per utenze domestiche sostenute.

Gli uffici CNA Firenze sono a disposizione per ogni ulteriore informazione.