Legge per Venezia, CNA: un gol di rapina

“Bene per Venezia, ma è un gol di rapina verso tutte le altre città d’arte in campo, incredibilmente e illegittimamente discriminate, retrocesse in serie B a campionato in corso, proprio da un organo statale. Siamo totalmente dalla parte del Sindaco Nardella: occorre un intervento più che immediato del Parlamento per allargare questa legge ad personam al resto delle città d’arte. Un’urgenza particolare per Firenze perché se Venezia, e lo dico con tutto il rispetto per il capoluogo veneto e piena fiducia nella sua capacità di recupero, è ormai una Disneyland, nella nostra città c’è ancora una residenza, sia pur stretta all’angolo, che tutti, dall’amministrazione comunale, alle imprese e ai cittadini, vogliamo rinsaldare e accrescere. In particolare, per il tessuto imprenditoriale ripopolare il centro di cittadini significa ripopolarlo di negozi di prossimità e laboratori artigianali che offrono loro servizi, cioè creare sviluppo attraverso un modello che per noi di CNA è fondamentale: quello della bottega. Un modello che ancora lo sviluppo economico al territorio: crea occupazione (e non la sposta dove il costo del lavoro è più basso), offre servizi e prodotti che lo valorizzano distinguendosi per materiali e competenze caratteristici legati al luogo d’origine, fa economia reale invece che finanziaria. Pur richiedendo dei correttivi che assicurino una maggiore incisività di azione a sostegno dell’artigianato e a contrasto tanto dell’abusivismo quanto delle produzioni di bassa qualità, siamo con il Sindaco Nardella anche con la sua decisione di andare avanti con la legge di iniziativa popolare salva centri storici, ma proprio per i tempi che richiederà è necessario, oltre che doveroso in uno stato democratico, procedere a sanare l’obbrobrio giuridico appena partorito”.

Così Giacomo Cioni, presidente di CNA Firenze Metropolitana, sulla “Legge per Venezia” introdotta di fatto con un emendamento al decreto Aiuti giovedì notte.