Articolo 10: prosegue la battaglia di CNA per la sua abrogazione

Ecco le ultime iniziative

Il 26 settembre un gruppo di imprese aderenti a CNA ha presentato ricorso al TAR contro l’Agenzia delle Entrate per ottenere l’annullamento del provvedimento emesso dall’Agenzia stessa sullo sconto in fattura.

Nel ricorso si sottolinea che l’art. 10 del Decreto Crescita ha introdotto un meccanismo agevolativo del tutto inedito, che si affianca a quello ‘ordinario’ costituito dalla detrazione d’imposta. La sua attuazione, come ricorderete, è stata demandata ad un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate con cui sono state specificate le modalità applicative del meccanismo dello sconto.

Questa disciplina, unitamente a quella legislativa, non risulta conforme ai principi comunitari e nazionali in materia di concorrenza ed aiuti di Stato

Il meccanismo dello “sconto”, infatti, rischia di tagliare fuori dal mercato della riqualificazione energetica tutte quelle piccole imprese che non sono in grado di sostenere lo sforzo economico richiesto dall’erogazione diretta dell’incentivo e dal suo recupero in 5 anni. Un provvedimento, dunque, che avvantaggia solo i grandi operatori del settore, distorcendo la concorrenza.

La misura, favorendo le grandi imprese invece che tutte, costituisce quindi un aiuto di stato selettivo.

Anche le Regioni si stanno mobilitando a tutela delle piccole imprese. La Regione Toscana ha presentato ricorso alla Corte Costituzionale contro l’articolo 10 del Decreto Crescita. La Regione Umbria ha deciso di costituirsi in giudizio e di ricorrere alla Corte Costituzionale per ottenere l’abrogazione dell’art. 10. La Regione Lazio  ha approvato un ordine del giorno che impegna il presidente della Regione e la giunta a “compiere tutti gli atti necessari e propedeutici ad impugnare nelle sedi istituzionali e giurisdizionali competenti l’articolo 10, di fronte alla Corte Costituzionale”.

Sul fronte parlamentare PD e Forza Italia hanno ufficialmente presentato in luglio due disegni di legge che richiedono l’abrogazione dell’art. 10; la Lega si è espressa a favore della cancellazione e anche il M5S si è espresso per una profonda modifica della norma.

L’auspicio è che il nuovo Governo cancelli nella prossima Legge di Bilancio questo provvedimento iniquo.