Richiesta l’istituzione della professione sanitaria di odontotecnico
Il presidente della CNA, Dario Costantini, Sergio Silvestrini, segretario generale della Confederazione, e il presidente CNA SNO odontotecnici, Francesco Amerighi, sono stati ricevuti dal ministro della Salute, Roberto Speranza.
In apertura i nostri vertici hanno ribadito l’apprezzamento al ministro per il suo personale sforzo a tenere insieme iniziativa economica e tutela della salute. E sottolineato la sua non scontata vicinanza al nostro mondo.
Molti i temi toccati, tra questi anche quello dell’istituzione della professione sanitaria di odontotecnico. Il rientro nel quadro delle professioni sanitarie, oltre a riconoscere un maggior grado di autonomia e conseguente responsabilità in capo all’odontotecnico, incrocerebbe l’esigenza di assicurare un più elevato livello di formazione scientifica, il tutto a garanzia della salute dei cittadini.
CNA ha chiesto altresì una forte iniziativa per contrastare capillarmente il fenomeno dell’abusivismo nelle attività del benessere, che espone i cittadini a rischi enormi per la propria salute e danneggia le imprese che operano nel rispetto delle regole.
I vertici della CNA hanno chiesto al ministro Speranza l’impegno del governo a stabilizzare i bonus edilizi, confermare le agevolazioni destinate alla riduzione del costo del carburante, alleggerire il peso delle utenze di energia elettrica e gas naturale, prevedere agevolazioni mirate a incentivare la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili da destinare all’autoconsumo delle Pmi.
In tema di salute la CNA ha sottolineato il positivo ruolo svolto dal fondo sanitario bilaterale dell’artigianato San.Arti, nell’integrare le prestazioni offerte dal Servizio Sanitario Nazionale. A tale riguardo ha richiamato la necessità che siano definiti gli indirizzi della politica rispetto al futuro dei Fondi Sanitari Integrativi.
Nell’interesse degli artigiani pensionati, la Confederazione ha segnalato il bisogno di investire su un sistema di welfare per la non autosufficienza strutturando un sistema nazionale di assistenza agli anziani in linea con quanto previsto con il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ha inoltre sollecitato la riforma dell’assistenza territoriale, votata alla prossimità e alla domiciliazione delle prestazioni socio-assistenziali e sanitarie.