Assemblea CNA Firenze: i circoli del burraco? Preistoria.

Nardella: “la politica in questi anni si è illusa di poter disintermediare tutto. Dobbiamo recuperare il valore della concertazione”

Accordo per un patto amministratori locali-imprese su orientamento al lavoro, lotta alla burocrazia, energia, PNRR, passaggio generazionale, filiere

Soddisfatta CNA

Presentato anche Il “Premio Renzo Del Lungo alla continuità d’impresa”

I circoli del Burraco? Preistoria.

Dobbiamo recuperare il valore della concertazione. Quando un paese è attraversato da sfide terribili dobbiamo lavorare insieme più che mai, dobbiamo stringerci. Non per rinchiuderci in un fortino, ma per giocare in attacco. La politica invece in questi anni si è illusa di poter disintermediare tutto, di poter avere un rapporto diretto e unilaterale con l’ultimo dei cittadini. Una disintermediazione dove le associazioni di impresa, le associazioni professionali, le associazioni dei lavoratori diventano un orpello e non la base di un modello sociale”.

Così Dario Nardella, Sindaco di Firenze, alla sessione pubblica dell’assemblea annuale di CNA Firenze, “Il coraggio di sfidare il futuro”, svoltasi oggi nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio che è partita tratteggiando lo stato in cui sono costretti artigianato e piccola e media imprenditoria.

Si tratta, ha spiegato Giacomo Cioni, presidente di CNA Firenze Metropolitana, di avere “quattordici anni di crisi economica alle spalle e un futuro critico a più che incerto davanti. Nel brevissimo periodo con un’inflazione a due cifre che pesa sia sul potere di acquisto delle famiglie che sui bilanci delle imprese, ma soprattutto con l’enorme crescita dei costi energetici che non lasciano via d’uscita a molti settori di attività, che già adesso producono o prestano servizi in perdita. Incertezza, però, anche nel medio-lungo termine con un set di problemi noti ma, allo stato attuale, irrisolti: difficoltà di reperimento del personale; divario tra domanda delle imprese e offerta formativa; passaggio generazionale frenato; normative tarate sulla grande industria; burocrazia tentacolare; credito e finanziamenti ad ostacoli, tanto per citarne alcuni”.

L’obiettivo di CNA non era tanto quello di trovare nel corso dei lavori delle soluzioni che, in molti casi, il sistema imprenditoriale ha già individuato, quanto di renderle finalmente attuabili e operative.

“Tanti di questi problemi derivano dall’indebolimento della relazione esistente tra imprese e politica – ha proseguito Cioni – C’è da chiedersi se sia ancora possibile rinsaldare il legame, con obiettivi proficui per entrambe le parti. Se le amministrazioni pubbliche locali potessero realmente avere, come spesso dalle stesse richiesto, un maggior margine d’azione, potrebbero soddisfare più facilmente e/o supportare con più incisività le esigenze del sistema imprenditoriale? Crediamo di sì, per questo siamo disponibili a sostenere le loro richieste, a patto che l’impegno sia duplice”.

La risposta di Palazzo Vecchio è stata positiva: “quest’iniziativa alza una palla noi amministratori locali per siglare un patto sociale, istituzionale ed economico sui territori tra tutti gli amministratori locali e il mondo delle imprese che fanno del territorio la loro ragione di vita. Noi amministratori locali ci mettiamo a disposizione delle imprese. Diteci quale è la battaglia che dobbiamo fare insieme e la faremo” ha detto Nardella.

Ma, in che modo un intervento forte della politica locale può agevolare la soluzione dei problemi delle pmi?

Per Cna direttamente e su più fronti, dalla gestione del turismo (si ricordi la recente questione della Legge per Venezia e della connessa richiesta della Legge per Firenze) a quella degli appalti pubblici che potrebbero indirizzarsi maggiormente, fermo restando il possesso dei requisiti, verso imprese locali. Da una gestione ragionata e ragionevole dei vincoli che gravano sul patrimonio privato edilizio (si pensi a quelli sul fotovoltaico che continuano a presentarsi stringenti, e talora incomprensibili, anche in periodo di emergenza energetica) a incentivi e decontribuzioni che potrebbero sostenere settori in difficoltà e/o agevolare l’apertura di nuove attività. Indirettamente, rappresentando le istanze delle imprese al livello politico centrale e europeo.

E proprio su questi temi si sono confrontati Nardella stesso e Dario Costantini Presidente nazionale di CNA, coadiuvato dai contributi dallo stesso Cioni e di Luca Tonini, Presidente di CNA Città di Firenze, con la moderazione della giornalista Erika Pontini.

Semaforo verde sulla lotta alla burocrazia, per Nardella “un’esigenza vitale per amministratori e imprese, entrambi vittime di un sistema legislativo pesante”. Idem per un collaborazione volta a contrastare il difficile reperimento di personale da parte delle imprese definito da Costantini ”il secondo oggi in ordine di importanza per le imprese, superato solo dal problema dei costi energetici”. Un problema che, per Costantini, ha anche una forte componente culturale ma che, in ogni caso, “non costringerà la imprese a chiudere”, a costo di ricorrere a misure estreme “come la creazione, già al vaglio di associazioni di rappresentanza datoriali europee, di una scuola dei mestieri in Nord Africa”.

Forte l’apertura di Nardella anche in questo caso:deve essere l’istituzione pubblica a mettere a disposizione delle imprese un ecosistema in cui possono trovare il profilo che serve. Non possiamo aspettare che un Ministro da Roma ci dica come costruire un modello di competenze”.

Sintonia anche sulla questione PNRR per far in modo che le pmi arrivino attrezzate a partecipare agli appalti.

Altri ambiti di collaborazione, proposti dallo stesso Nardella: “la costruzione di una proposta condivisa da sindaci e associazioni di categoria da presentare a Parlamento e Governo, di un programma di superamento della deregulation del ’98, dell’anarchia nell’attività di commercio e artigianato per recuperare una programmazione che tenga conto delle specificità delle città, dei bisogni delle città, delle caratteristiche di quel tessuto economico imprenditoriale”. In aggiunta, la sfida energetica per sperimentare sui territori strumenti nuovi come le comunità energetiche e il supporto alle filiere con lo sviluppo di relazioni, l’investimento in infrastrutture, collaborando alla realizzazione di progetti.

Al termine del confronto, l’impegno reciproco di una riunione a Palazzo Medici Riccardi tra tutti i sindaci della Città Metropolitana (una metà dei quali erano presenti nel Salone) e le associazioni di categoria con all’ordine del giorno proprio le tematiche emerse nel corso del dibattito. Un patto, concreto, operativo, senza aspettare l’arrivo di salvatori romani, fortemente sostenuto da Nardella “è anche una battaglia nazionale. Noi sindaci se ci mettiamo insieme siamo forti e possiamo chiedere a Governo e Parlamento di mettere mano a riforme necessarie e utili. Dobbiamo avere consapevolezza della nostra forza”.

Soddisfatta CNA .

Durante l’evento è stato anche presentato il “Premio Renzo del Lungo alla continuità d’impresa” che nel 2023 verrà consegnato alle imprese che sono state tramandate per almeno tre generazioni all’interno della stessa linea familiare. Il Premio è intitolato a Renzo del Lungo, presidente di CNA Pensionati Firenze fino alla sua scomparsa avvenuta di recente, molto attivo nel sostenere il passaggio generazionale delle attività artigiane. Il bando per candidarsi sarà aperto sul sito di CNA www.firenze.cna.it nelle prossime settimane. Madrina del Premio, l’Assessora all’Urbanistica Cecilia del Re che ha ricordato Del Lungo.