Scudo Verde di Firenze, CNA: è questione metropolitana

Primavera 2023 sembra ancora relativamente lontana, ma non per CNA, almeno per quanto riguarda i lavori preparatori per il debutto operativo del cosiddetto Scudo verde, il sistema di telecamere per impedire l’accesso nella città di Firenze ai non residenti con mezzi inquinanti.

“Che il traffico in città, e non solo quello dei veicoli più inquinanti, vada ridotto è ormai un dato di fatto accettato e più o meno condiviso dalla maggior parte delle imprese e cittadini – precisa Giacomo Cioni, presidente di CNA Firenze Metropolitana – Il problema è che, allo stato attuale, siamo già in ritardo con la predisposizione di tutte le opere ed i servizi accessori, ad oggi mancanti, ma strettamente necessari ad un utile funzionamento dello Scudo”.

Il riferimento del presidente va, per esempio, ai parcheggi scambiatori: “non dei semplici piazzali, ma un vero e proprio anello di hub intorno alla città in cui si possa passare da mezzi termici a mezzi elettrici. Si tratta di una conditio sine qua non per il trasporto merci, su cui non si può transigere” spiega Cioni.

E poi, un sistema adeguato di ricarica per i mezzi elettrici: “occorrono tante colonnine, ben distribuite e indicate, di tipo diverso, così da servire ogni tipo di auto elettrica esistente” prosegue Cioni.

Infine, il trasporto pubblico locale da, per e nella città che deve essere organizzato, potenziato ed una volta per tutte efficiente.

“Senza tutto questo, lo scudo perde la sua ragione di essere, trasformandosi nell’ennesimo divieto e in un mero escamotage per fare cassa” commenta Cioni.

Divieti, però, che non valgono per tante categorie del pubblico impiego che, pur dotate di automezzi inquinanti, avranno libero accesso alla città: “è la vecchia storia dell’armiamoci e partite, intollerabile al giorno d’oggi” chiosa Cioni.

CNA raccoglie e fa sue anche le perplessità, se non vere e proprie critiche, mosse da alcune amministrazioni comunali alle porte di Firenze: “lo Scudo Verde è una questione metropolitana, non strettamente fiorentina. Turisti a parte, la città è animata quotidianamente da un flusso pendolare di studenti, lavoratori dipendenti ed imprenditori che con le loro attività sostengono l’economia di Firenze, direttamente, con la loro spesa, e indirettamente grazie ai servizi prestati, senza i quali la città si troverebbe in serie difficoltà, dal rifornimento di merci alle manutenzioni varie. Considerarli un corpo estraneo alla città è visione miope, oltre che ingiusta. Vanno invece equiparati ai residenti per quanto riguarda ogni step dell’entrata a regime dello Scudo” prosegue Cioni.

E circa il progetto nel suo complesso, viene al pettine un ulteriore nodo: “a parte alcuni annunci, un incontro con l’assessore Giorgetti, non conosciamo ad oggi nulla di certo sull’operatività del piano, in merito per esempio a regole, agevolazioni, criteri per i pendolari. Idem per quanto riguarda i mezzi pesanti e di lavoro e le categorie di auto a cui, si presume progressivamente, verrà vietato l’accesso. O ancora sull’ipotesi di obolo (e relativo ammontare) per l’accesso richiesto ai mezzi dei non residenti che pur non rientrano nelle categorie vietate. Urge un confronto immediato tra l’amministrazione fiorentina, le altre della Città Metropolitana, rappresentanti di imprese e cittadini” conclude Cioni.