Piano operativo, euro 5, scudo verde, rifiuti: Firenze in un Limbo

“Lo stop al piano operativo? Non tanto e non solo un riflesso dell’esito delle primarie PD, quanto la conseguenza di decisioni politiche prese non collegialmente che non si è ritenuto opportuno condividere con la platea di soggetti su cui quelle stesse decisioni avranno impatto, tessuto imprenditoriale compreso”.

Così Giacomo Cioni, presidente di CNA Firenze Metropolitana, su una delle impasse che sembrano calate su Palazzo Vecchio.

“E i temi in ballo che hanno bisogno di mediazione, su cui già le categorie economiche hanno manifestato, per usare toni soft, tutta la loro perplessità, sono tantissimi: dalla tassa di soggiorno allo Scudo verde passando per lo stop ai diesel euro 5 e alla politica dei rifiuti, tanto per citarne alcuni – prosegue Cioni – Posizioni, così come attualmente impostate dagli Enti locali, che scricchiolano non solo in loco (e le batoste delle Primarie per Regione e Città Metropolitana lo evidenziano bene) ma ormai anche a livello nazionale e oltre, basti pensare al recente blocco della normativa europea sulle auto elettriche. Occorre guardare, con sguardo cristallino, al reale, a ciò che è possibile fare e a ciò che, al momento, è invece ancora impossibile e trarre le opportune conseguenze”.

Un esempio? Lo Scudo Verde. Bella idea, certamente, ma dove stanno tutte le opere ed i servizi accessori strettamente necessari ad un suo utile funzionamento? La questione non si risolve con l’installazione di 81 porte telematiche, ma con parcheggi scambiatori come si deve, colonnine di ricarica ben distribuite e di vario tipo, un trasporto pubblico come si deve e l’equiparazione dei pendolari (che sostengono l’economia della città con la loro spesa e grazie ai servizi prestati) ai residenti, a meno di non volere vedere installate porte telematiche (e relativo obolo) anche in uscita dalla città.

L’attuale stallo di Firenze e Toscana è da superare il più in fretta possibile, ma non con la logica del rimpasto di Giunta. Occorre che la politica inizi finalmente ad ascoltare le istanze dei corpi intermedi e a mediare le proprie posizioni con quelle di imprese e cittadini. A poco vale l’impegno profuso dall’amministrazione in incontri formali di ascolto delle categorie economiche se questi vengono considerati passaggi formali, da fare al momento in cui una decisione è già presa e non potrà mai essere influenzata dai contributi delle associazioni datoriali. Sicuramente le associazioni svolgono un lavoro immane per portare la sintesi delle richieste dei loro associati, ma sperare in una risposta è più facile a dirsi che a farsi, considerato che chi tiene le redini degli enti locali appartiene ad un partito che ha difficoltà a percepire il dibattito perfino al proprio interno. La svolta però non è più rimandabile” conclude Cioni.