Diesel euro 5, CNA: bene la disponibilità della Regione a scongiurare lo stop.

Quasi 80 mila i veicoli che rischiano lo stop tra autovetture, veicoli leggeri e pesanti

Bene la disponibilità della Regione Toscana a scongiurare lo stop per i diesel euro 5 sui viali di circonvallazione. Siamo certi che Palazzo Vecchio saprà predisporre un piano stringente che consenta di abbassare il livello di emissioni inquinanti. Bisogna fare in fretta però perché il 1° marzo si avvicina e le imprese, così come i cittadini, non possono permettersi adesso spese per il rinnovo del parco veicolare nonostante gli incentivi previsti per la sostituzione dei mezzi”.

Così Giacomo Cioni, presidente di CNA Firenze Metropolitana, sulla delibera cautelativa con cui la Regione ha deciso di anticipare di oltre due anni le limitazioni agli Euro 5 nelle aree non in regola con i valori di biossido di azoto che adesso, con azioni concrete per abbattere gli inquinanti da parte del Comune di Firenze, potrebbe non entrare in vigore.

Ad essere stoppate potrebbero essere infatti, in base ai più recenti dati ACI (2021), 59.716 autovetture (il 17% di quelle alimentate a gasolio), 18.925 veicoli industriali leggeri (il 18% degli alimentati a gasolio) e 1.295 veicoli industriali pesanti (il 16%) presenti sul territorio dell’ex Provincia di Firenze.

Troppi perché si possa pensare ad una loro sostituzione in meno di un mese, per di più in un contesto che ha provato e sta provando imprese e cittadini.

Al contempo non così numerosi da poter risolvere da soli il problema. Nella Città Metropolitana di Firenze, infatti, i diesel euro 6 rappresentano già il 62% delle autovetture diesel esistenti (219.076 unità), il 50% dei veicoli diesel leggeri (53.646) e il 27% di quelli pesanti (2.239).

“Comprendiamo e appoggiamo il fine ecologico del provvedimento, ma adesso non è proprio il momento di adottarlo. Farlo significherebbe accanirsi contro un sistema imprenditoriale già messo a dura prova da pandemia (i cui effetti si faranno sentire a lungo, non riassorbendosi certo con il crollo dei contagi), rincari energetici, di carburanti e materie prime” conclude Cioni.

Fonte dati: Open data ACI